Giulio Mozzi, nel blog Vibrisse, ha proposto un nuovo gioco letterario, coinvolgendomi (bontà sua) nell’iniziativa: si tratta di produrre una raccolta di Lodi del corpo maschile, ispirata a Les Blasons Anatomiques du Corps Féminin, raccolta curata, nel 1536, dal poeta francese Clément Marot, già autore della “Lode alla bella tetta” (Blason du beau tétin).
Per la partecipazione, riservata “alle donne eterosessuali e ai maschi omosessuali – e a chiunque, per proprio orientamento sessuale, desideri il corpo maschile”, bisogna seguire alcune regole che “vanno prese come indicazioni. Ciò che conta, alla fin fine, è che la Lode sia bella. Però cercate di tenerne conto.”
Tra le regole del gioco, questa:
“Forme chiuse, per piacere: sonetti, ballate, canzoni, rispetti, rondò ecc.; o anche forme semichiuse, come i madrigali (di tipo cinquecentesco). Non necessariamente regolari. Nell’originale francese si trovano molte ballate: la forma era allora molto di moda, ma io la trovo anche piuttosto adeguata alla lode (grazie al ritornello).”
Qui è possibile leggere tutte le Lodi finora pervenute e pubblicate sul blog (la selezione successiva sarà finalizzata alla produzione di una pubblicazione, molto probabilmente digitale).
Oggi c’è un mio esercizio, un sonetto dedicato al muscolo sternocleidomastoideo (che è un endecasillabo di per sé, dunque non potevo farmelo sfuggire):
Sonetto del muscolo sternocleidomastoideo
Muscolo sternocleidomastoideo,
maschio pilastro del collo tornito,
a te va questo canto un po’ euclideo,
di geometrie mirabili nutrito.
Per te si va verso il lobo adorato,
per te, sfiorato, all’agile mandibola,
per te le labbra vanno alla clavicola,
o battistrada verso il corpo amato.
Muscolo sternocleidomastoideo,
pura sostanza michelangiolesca,
a te va questo canto un po’ esiodeo
dal quale, infine, occorre che io esca:
per te m’infiammo, per te ardo e bollo
se non t’infiammi tu, pel torcicollo.
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