Posts Tagged 'Valerio Magrelli'

Un altro madrigAle

Il gioco dei madrigali della porta sul blog Vibrisse, al quale avevo partecipato qualche giorno fa, è andato avanti. Questo è un altro mio breve componimento:

Se ora tu bussassi alla mia porta
e ti vedessi, io, dallo spioncino,
pupilla e pesciolino,
sperduta nell’acquario della lente
 (*),
so che non saprei essere accogliente
per quello smarrimento
uguale al mio.

(*) Valerio Magrelli, Era già sera in terra, in Disturbi del sistema binario, Einaudi, 2006

Vibrisse, Tipi umani e un sonetto

Un po’ di giorni fa ho scoperto, grazie a una segnalazione dell’amico Massimo Giuliani, che Giulio Mozzi proponeva, su Vibrisse, bollettino di letture e scritture, di cimentarsi nella scrittura di Tipi umani in forma di sonetto, fornendone alcuni esempi, insieme alle regole del gioco.
La malìa dell’endecasillabo mi ha presa, come al solito, e ci ho provato anch’io

Complici inconsapevoli, oltre al consapevole Massimo, sono stati Valerio Magrelli, Stefano Bartezzaghi (che ha riportato sul suo ultimo libro, Il falò delle novità, una delle poesie di Magrelli che amo di più) e Umberto Eco. E anche, un po’, Giacomo Leopardi.

Io fumo e fumo pure camminando,
di questa cosa non so fare a meno,
non ho pace se il bronco non è pieno
di fumo, e fumo pure passeggiando.

Se scrivo, fumo, e fumo lavorando,
fumo se penso (e penso: “m’avveleno!”),
fumo se guido – non mi tengo a freno –
ma soprattutto fumo camminando.

E camminando, dopo ogni boccata,
il fumo già soffiato lo attraverso,
sto dov’era diretta la soffiata

e recupero quel residuo perso
che mi precede nella camminata
e in cui, lieto e pensoso, sono immerso.

Ispirata da una poesia di Valerio Magrelli (*), già dopo il primo endecasillabo (dove “Io cammino fumando” è diventato “Io fumo e fumo pure camminando”) mi sono resa conto che quella parodia non poteva funzionare con la quantità di versi richiesta da un sonetto; quindi ho abbandonato l’idea e, pur conservando l’ispirazione magrelliana, ho deciso di limitarmi a descrivere il tipo umano “fumatore incallito”: da questo è scaturito il “non so fare a meno” che ha determinato le rime seguenti (“freno”, poi, mi è stata suggerita dalla guida).

Nelle terzine finali torna la parodia, con l’aggiunta di una citazione (“lieto e pensoso”) che mi è venuta in mente perché avevo da poco ascoltato un intervento di Umberto Eco e Stefano Bartezzaghi alla “Repubblica delle idee”, nel quale Eco aveva recitato alcuni versi di “A Silvia”. Naturalmente, nella poesia di Magrelli non c’è alcun accenno al tabagismo, che invece ho voluto rimarcare con il primo verso dell’ultima terzina, dove l’ansia di recuperare anche il fumo già soffiato (perso) si è integrata con l’esigenza della rima con “attraverso”.

(*)
Io cammino fumando
e dopo ogni boccata
attraverso il mio fumo
e sto dove non stavo
dove prima soffiavo.

(Valerio Magrelli, Nature e venature, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1987)

Limen insulae – Una poesia anatomica

Ora serrata: vago
nel labirinto
delle isole pancreatiche,
inseguo il battito d’ala
del sacro arbor vitae,
mi aggrappo a un corpo ciliare
cristallino,
vago,
fin sull’orlo della fossa ovale,
rupe del temporale.

Limen insulae, ora serrata, vago, labirinto, isole pancreatiche, ala del sacro, arbor vitae, corpo ciliare, cristallino, orlo della fossa ovale, rupe del temporale: sono tutti termini anatomici, il cui significato può essere cercato in questo glossario.
Il primo verso è anche un omaggio alla poesia di Valerio Magrelli e in particolare alla raccolta Ora serrata retinae.

 

Altri alessandrini: una poesia da prosa sulla poesia

Questa volta ho cercato versi alessandrini in un bel testo di Valerio Magrelli, Che cos’è la poesia?, ricavandone una poesia da prosa sul tema della poesia. Praticamente un capogiro. Il numero tra parentesi indica la pagina dalla quale è tratto l’alessandrino.

In una profumata | notte di primavera, [11]
è qui che prende corpo | la parola dipinta. [9]
Ogni poesia sembra | un’isola d’inchiostro, [23]
un litorale nero | battuto dalle onde, [24]
la vela senza barca, | o il vento senza vela. [18]
Inutile però | negare l’evidenza. [8]
Quando scende il tramonto | svanisce la poesia. [25]
Quando un gabbiano arriva | lei se ne vola via. [25]



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