Ridivamperà equinozio
e qui poi danzerà. Vi miro,
pievi. Ormai qui danzerò
e qui miro depravazioni
e qui deprivazioni: Roma,
primavera e quindi ozio.
(ogni verso è l’anagramma di equinozio di primavera)
parole, giochi di parole e altre cose
Ridivamperà equinozio
e qui poi danzerà. Vi miro,
pievi. Ormai qui danzerò
e qui miro depravazioni
e qui deprivazioni: Roma,
primavera e quindi ozio.
(ogni verso è l’anagramma di equinozio di primavera)
Un meteorologo di Bordighera
ascoltava rondò da mane a sera.
Un giorno, malinconico
per il problema ozonico,
pensò: «Un rondò non fa, no, primavera.»
Un poeta esimio a San Giorgio Scarampi,
rintronato dai tanti tuoni e lampi,
si chiedeva ogni giorno:
«Cos’era che d’intorno
brilla nell’aria, esulta per li campi?»
Una giovane donna di Lucera
di fronte a un bellimbusto in canottiera
che al sole si beava
e ozioso ciabattava,
tra sé e sé mormorò: «Che fretta c’era?»
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