Il procedimento è quello spiegato qui. Questa volta, ho sfogliato Madame Bovary e due libri di Erri De Luca:
La pesca del mattino, il ritorno alla spiaggia,
un’isola sdraiata in mezzo all’orizzonte,
il metro di distanza tra i suoi piedi e il mare;
come un lenzuolo umido, il freddo della calce,
e perfino le palpebre che ogni tanto sbatteva
solo, di faccia al fuoco, su una piccola tavola:
furono tutto quello che ho saputo del mondo.
Le fonti, dal primo all’ultimo verso:
(1) Erri De Luca, Tu, mio, Feltrinelli, 2003 (sesta ediz.), p.37
(2) Erri De Luca, Aceto, arcobaleno, Feltrinelli, 2002 (settima ediz.), p.10
(3) Erri de Luca, Tu, mio, cit. p.20
(4) Gustave Flaubert, La signora Bovary, traduzione di Natalia Ginzburg, Einaudi 1983, p.104
(5) ivi, p. 97
(6) ivi, p. 29
(7) Erri De Luca, Aceto arcobaleno, cit., p.10
Commenti recenti