Anche di limerick – che sono sicuramente più conosciuti delle fanfole e dei maltusiani – si parlò un giorno sul solito Golem, e anche quella volta il forum reagì prontamente.
Molto belli sono i limerick composti dal cantautore Max Manfredi con Manuel Trucco (“Il libro dei Limerick. Filastrocche, poesie e nonsense“, Vallardi, Milano, 1994, con prefazione di Stefano Bartezzaghi e una vera e propria storia del limerick scritta da Pier Paolo Rinaldi).
Difficile sceglierne uno, sono più di trecento e tutti davvero belli:
Uno psicoanalista d’Acitrezza
concupiva un’allieva bella e grezza.
Le servì vol-au-vent
confutando Lacan.
Si separaron con molta freddezza.
Questa è invece una mia trilogia campana:
Un uomo, passeggiando a Casamicciola,
s’imbatté, sulla strada, in una lucciola.
Le disse “sei bellina,
sembri una lampadina,
ti porterei nella mia casa picciola”.
C’era una bella strega a Benevento
ballava soprattutto il valzer lento.
Lei non amava il fuoco
così tremava un poco
quando ballava fuori, sotto vento.
Era nato un bambino a Casapulla
e fu dimenticato nella culla.
Quando si rese conto
del terribile affronto
pensò: “Mi tocca far finta di nulla”.
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