Dopo i maltusiani della campagna elettorale, ecco un po’ di limerick
Un placido politico di Bettola
disse: «Non siam qui a far girar la trottola.»
In testa nei sondaggi,
pensava a gemellaggi
col Prof., che lo tenea per la collottola.
Un forbito politico di Bari,
rifletteva: «Oh, in questi tempi amari
non si approda al Governo
senza l’appoggio esterno.»
Lo spiegò in sei volumi, ora già rari.
Un noto magistrato di Palermo
non uso ai compromessi: «Resto fermo
sulla mia posizione.
Sarà rivoluzione
civile!» annunciò da un maxischermo.
Un noto magistrato di Palermo
prestato alla politica: «Confermo:
è rivolta civile!»
Un travaso di bile
rese più d’uno del PD infermo.
Un rude antipolitico di Zena
argomentava: «La misura è piena!
Destra, sinistra: uguali!
Son ladri abituali!»
E tanti ne riuniva nell’arena.
Un politico (ex tecnico) a Milano
a chi gli aveva dato già una mano:
«Mi avete sostenuto,
non l’avrei mai creduto.
E adesso vi combatto» disse piano.
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