
Giglio di mare (Pancratium maritimum)
Era isolato sulla duna nuda
ho immaginato le radici arse
sotto la sabbia per cercare il sale
di gocce d’acqua, dell’acqua profonda
o chissà quale altro minerale
altri gigli più in là stavano insieme
ma è stato lui a fermarmi, fermo e solo
nel sole nella luce più abbagliante
della più calda ora, un po’ appassito
e curvo ma ancorato saldamente
e misteriosamente a quei granelli
minuscoli e malfermi e senza peso:
più bellezza che vita, più bellezza
che sopravvivenza.
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