[per la mia amica Rosetta]
Te ne sei andata con Umberto Eco
ma pensa un po’ gli scherzi del destino.
Come lui ci hai tenuti in un confino
di protezione, ignaro ognuno e cieco
di fronte a quel tuo incedere diverso,
ai segni chiari eppure impercettibili
della fatica, dei giorni indicibili
precipitati nel tuo tempo avverso.
Adesso è tutto chiaro, e sono certa
rideresti per questo mio saluto,
e ameresti, con me, questa giocosa
e gioiosa e bellissima scoperta
dovuta al modo in cui tutto è avvenuto:
è proprio il tuo il nome della Rosa.
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