Charlie Hebdo
dal “boh” che eri,
oh, ledi brache.
Ah che bel! Rido.
Dopo aver tentato un minuscolo tributo con questo gioco anagrammatico, mi sono imbattuta in una bella poesia di Aldo Nove, che mi è sembrata perfetta (anche) per provare a riassumere cosa sta succedendo in questi giorni furibondi. Si intitola Lo spazio e si trova in Addio mio Novecento, a pagina 54:
Abbiamo tutti un tremendo
bisogno di parlare ovvero scrivere
che non sappiamo più di cosa parlare
né di cosa scrivere ovunque
e senza sosta perché il silenzio
è lo spazio bianco in cui cade residuo
il senso in eccesso ma tanto,
ma troppo presente ed ovunque.Quello che rimane del mondo
è prosa che brucia enunciando
la propria sintassi
soltanto o neanche.È questo normale spavento.
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