Anche nelle Schegge di Liberazione, l’ebook che ha ospitato il poemetto acrostico sulla Resistenza, si annidavano versi alessandrini utili alla composizione di poesie da prose; ne ho trovati un po’:
Ricordò l’aula fredda | con le macchie di umido
davanti alla Geloso a | sentire Radio Londra
quel freddo senza dio | in quel grigio di niente
i tedeschi che avevano | occupato la villa
una lingua orribile | e ancora sconosciuta
i tedeschi che vide | passare su un camion
dietro stava legato | un uomo, un partigiano,
impiccato all’alba | al passaggio a livello.
Attraversare a piedi | campagne disastrate
l’umore della terra | smemorata e molle
senza maï voltarsi | durante quel tragitto:
Tiri dritto in quel fango | impastato di morti
affamati di vita e | di libertà e di sogni.
I ricordi bisogna | maneggiarli con cura
perché la Resistenza | non è un libro di storia.
Le fonti, dal primo all’ultimo verso (i due alessandrini contrassegnati dall’asterisco provengono da Schegge di Liberazione 2011, tutti gli altri da Schegge di Liberazione outtakes):
(1) “Batchiara”, Il volo della colomba, p. 58
(2) Cristiano Micucci “Mix”, Onde corte, p.15
(3) Betta Bertozzi “simon crubellier”, Il tavolo di mio padre, p. 196
(4) Cassandra Rofi “La Civetta”, Meleto p. 64
(5) Federico Pucci “Cratete” , Pressione + Tempo p. 81 (*)
(6), (7), (8) Cassandra Rofi, cit., p.65
(9) Federico Giacanelli “Bolso”, feat. Elena Giacanelli Boriosi “una ragazza del 1931”, Di madre in figlio, p. 207
(10) Federico Pucci “Cratete” , cit., p.81 (*)
(11) Ludovica Anselmo, Storia di Anna e Anselmo, p. 144
(12), (13) Betta Bertozzi “simon crubellier”, Il tavolo di mio padre, p. 197, 198
(14) Federico Giacanelli “Bolso”, cit., p. 205
(15) Franco Broccardi “baskerville”, Ohm, p. 133
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