Il giorno di ferragosto mi è sembrata la data più adatta per ripescare le poesiole acrostiche scritte per il PslA 2010; la sollecitazione che mi ha definitivamente convinta è arrivata dal mio bambino di 4 anni, che stamattina ha pensato bene di farci ascoltare Jingle bells, chissà perché.
C’è una persona che su FriendFeed, ogni anno dal 2003, raccoglie un po’ di post di blogger e ne fa un e-book collettivo più o meno natalizio, che si intitola “Post sotto l’albero”. Questa persona si chiama [Sir] Squonk e l’e-book completo si può scaricare qui
All’invito per il PslA 2010 ho risposto anch’io, con alcune trascrizioni acrostiche di poesie note. La contrainte: leggendo in successione le iniziali di tutte le parole che compongono ogni poesia, si ottiene Post sotto l’albero, il che riconduce al tema natalizio finanche il passero solitario.
Le poesie che ho scelto e trasformato sono: Natale (G. Ungaretti), Di un Natale metropolitano (E. Montale), Natale al Caffè Florian (F. Fortini) e Il passero solitario (G. Leopardi). Si tratta di poesie sicuramente note; ciononostante, ho riportato i testi originali (escludendo soltanto Il passero solitario) per un confronto immediato.
A mo’ di manifesto programmatico con dedica, ne ho composta una che non ha nessun riferimento a testi già esistenti.
Sotto l’albero di poesie
Prenderei Ossi, Satura, tutto:
sospenderei ogni tomo, tutto ornerei
l’albero: luccicherebbe, brillerebbe
e risplenderebbe. Orsù!
(Perché ognuno sappia
trastullarsi, sentire odi,
tollerare taluni obbrobri:
lietamente,
amici lontani,
blogger eccelsi,
recovi omaggi.)
*
Natale
Giuseppe Ungaretti
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata
Qui non si sente
altro
che il caldo buono
Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare
Traduzione acrostica:
Preferisco, obliato, sostare,
trascurare strade ostiche,
trovare tepore.
Ora lasciatemi
abbioccare,
levate babbinatale
e renne,
ora.
*
Di un Natale metropolitano
Eugenio Montale
Un vischio, fin dall’infanzia sospeso grappolo
di fede e di pruina sul tuo lavandino
e sullo specchio ovale ch’ora adombrano
i tuoi ricci bergère fra santini e ritratti
di ragazzi infilati un po’ alla svelta
nella cornice, una caraffa vuota,
bicchierini di cenere e di bucce,
le luci di Mayfair, poi a un crocicchio
le anime, le bottiglie che non seppero aprirsi,
non più guerra né pace, il tardo frullo
di un piccione incapace di seguirti
sui gradini automatici che ti slittano in giù…
Traduzione acrostica:
Penduli ornamenti
sul tuo specchio ovale,
tintinnìi, trastulli.
Orpelli londinesi austeri,
luci.
Bevute evitate, rotaie, oblio.
*
Natale al Caffè Florian
Franco Fortini
La nebbia rosa
e l’aria dei freddi vapori
arrugginiti con la sera,
il fischio del battello che sparve
nel largo delle campane.
Un triste davanzale,
Venezia che abbruna le rose
sul grande canale.
Cadute le stelle, cadute le rose
nel vento che porta il Natale.
Traduzione acrostica:
Pensoso occhieggiare
sotto tettoie serenissime.
Onusti tavolini
tristemente officianti.
Libeccio, acque languide, bruma
e rose offuscate.
*
Il passero solitario
Giacomo Leopardi
Passero,
olimpico sulla torre,
solingo osservi,
tranquillamente trilli.
Ottenebrato leggermente,
amore, lusinghe, bellezza evito,
rosicando oltremodo.
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