Qua ho provato a saccheggiare l’ebook Cicatrici di Barabba Edizioni (quello che contiene anche una Cicatrice acrostica) alla ricerca di alessandrini utili per comporre poesie da prose. Sono sicura che troverò ancora altro, per ora c’è questo (ho separato con un segno i settenari all’interno di ogni verso, perché mi pare che il ritmo, così, sia più chiaro):
Le cicatrici sono | sempre dei mostri orrendi,
demoni che la notte | disturbano il sonno.
Le ossessioni hanno sempre | una punta, uno spigolo,
le più banali sono | cartelli di pericolo.
Ti serve tanto tempo | per poterne parlare
un po’ perché non vuoi, | un po’ perché non puoi.
Le fonti, dal primo all’ultimo verso:
(1) Giulia Blasi , Bar Primavera, p. 244
(2) il Many, Barabba, Più o meno un’introduzione, p.12
(3) Elena Marinelli “osvaldo”, Il buco, p. 113
(4) Fabrizio Chinaglia “Bicio”, Il callo alla vita delle lucertole, p. 97
(5, 6) Sergio Pilu “[SirSquonk]”, Metal detector (mi sa che domani piove), p. 86
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