Il verso alessandrino si compone di due emistichi di almeno sei sillabe ciascuno. Nella metrica francese si tratta di un doppio esasillabo; in quella italiana, di un doppio settenario.
Gli Oulipiani propongono un esercizio di composizione poetica a partire da versi alessandrini da cercare all’interno di testi in prosa. Si tratta di un collage che dà origine a poesie da prose. (*)
Ho scelto un testo di George Simenon e uno di Luigi Pintor e mi sono messa a cercare. Ne è venuto fuori questo:
Spesso a quest’ora vado su e giù a lenti passi.
Temo che non mi basti l’animo e che la morte,
che qualcuno si celi dietro quell’apparenza:
un tipo trasandato, dal fisico infelice
e di un soffio di vento e di un suono ha paura.
Risate femminili, fumo di sigaretta
si avvita verso il cielo e si perde nella notte.
Senza pensare a niente (questa è la mia intenzione)
guardo l’aria imbrunire e calare la notte,
i cocci di bottiglia di cui il muro è pieno…
Le fonti, dal primo all’ultimo verso:
(1) Luigi Pintor, I luoghi del delitto, Bollati Boringhieri, 2003, p. 66
(2) ivi, p. 11
(3) ibidem
(4) George Simenon, Maigret e i testimoni recalcitranti, Traduzione di Ugo Cundari, Adelphi Edizioni, 2006, p. 53
(5) Luigi Pintor, cit., p. 23
(6) George Simenon, cit., p. 101
(7) Luigi Pintor, cit., p. 11
(8) ivi, p. 66
(9) ibidem
(10) George Simenon, cit., p. 130
P.S. Mi ha dato molta soddisfazione la citazione montaliana finale.
(*) Di poesie da prose si parla in OULIPO, La letteratura potenziale (Creazioni Ri-creazioni e Ricreazioni), edizione italiana di Ruggero Campagnoli e Yves Hersant, Clueb, Bologna, 1985, pp.203-210
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